Originario probabilmente del Nord-America Helianthus annuus venne introdotto in Europa già nel secolo sedicesimo come pianta ornamentale. La scoperta della. sua importanza come pianta oleaginosa ha portato alla sua coltivazione su vasta scala; attualmente il girasole si trova coltivato in grandi estensioni soprattutto nei paesi dell’Europa dell’Est e in Argentina, ma anche nel nostro paese, in particolare nell’Italia centrale, la sua coltura sta avendo un notevole incremento. Il girasole si adatta bene a tutti i tipi di terreno, eccetto che a quelli troppo argillosi o sabbiosi. In alcune zone il girasole, per la sua capacità di svilupparsi notevolmente in breve tempo, viene coltivato in erbai come pianta foraggera destinata soprattutto all’insilamento.
Indice
Descrizione
Il girasole è una pianta annuale, erbacea, che può superare i 3 m d’altezza, con fusto eretto, robusta e villosa, semplice nelle varietà da seme; la radice è a fittone con numerose radici secondarie. Le foglie, solitamente opposte in bassa e alterne in alto, sona a forma di cuore, seghettate e lungamente picciolate. I fiori, detti anche flasculi, sana riuniti in un caratteristico capolino molto grande, 10-30 cm di diametro, detto calatide, e si dividono in due tipi, fiori periferici, sterili e ligulati, cioè forniti di una ligula (petalo) grande e vistosa di colore giallo vivo, fiori interni fertili, tubulari a 5 divisioni, piccoli e di colore rossiccio-bruno, che si aprono in tempi successivi a partire dalla periferia della calatide versa l’interno. Alla base dei fiori si trovano due scaglie che costituiscono un rudimento di calice. L’ovaria, infero, è sormontata da una stilo allungata che si suddivide in alto in due stimmi. Gli stami sono 5 e presentano le antere fuse insieme a formare un tuba che racchiude la stila. L’involucro del capolino è costituito da due a più serie di brattee verdi acuminate. I frutti, impropriamente detti semi, sona acheni di forma ovalare più ristretti a un polo, di colore variabile dal bianco al nero con striature, e contengono il seme vero e proprio, ricco di olio, (in media 40-45 % nelle varietà attualmente impiegate). L’olio di girasole è abbastanza pregiato; dai residui dell’estrazione si ricavano panelli ricchi di proteine, molto utili nell’alimentazione del bestiame. I semi vengono pure usati per il consumo diretto, generalmente abbrustoliti, e rappresentano un ottimo cibo per gli uccelli.
Periodo di fioritura
Il girasole fiorisce tra luglio e ottobre, a seconda dell’epoca di semina e del clima.
Nettari
I nettari dei girasoli si trovano sul fondo dei fiori, ed hanno la forma di un disco posto sopra l’ovaria. La percentuale zuccherina del nettare è del 35-50 %, con una produzione giornaliera per fiore di 0,2-0,5 mg di zuccheri. Nei girasoli esistono anche nettari extrafiorali, situati sulle brattee e sulle foglie superiori.
Polline
I granuli pollinici del girasole sona quasi tondeggianti visti dall’alto, e ovalari visti di fronte, con 3 pori e spine disposte dappertutto. Il polline del girasole, di colore giallo intenso, è classificato come appartenente alle Asteraceae di forma H gruppo Helianthus.
Interesse apicolo
Il girasole è visitato assiduamente dalle api soprattutto per il nettare. In questa pianta interviene un particolare meccanismo di fuoriuscita del polline che impedisce l’autoimpollinazione: nei fiori, che rimangono aperti almeno due giorni, le antere si aprono e liberano il polline il primo giorno di fioritura; il secondo giorno, in cui c’è maggiore produzione di nettare, lo stilo si fa strada nel tubo delle antere passando attraverso il polline rimastovi, ma l’impollinazione non avviene poiché gli stimmi, al cui interno si trova la parte recettiva del polline, si aprono solo al di sopra del tubo formato dalle antere. Prove fatte in Italia e all’estero hanno dimostrato che, mentre in girasoli isolati con garze e quindi non visitati dagli insetti la produzione di semi era molto scarsa, in quelli lasciati liberi all’impollinazione, effettuata soprattutto dalle api, si aveva un’ottima fecondazione, con produzione abbondante di semi ricchi di olio. Nel girasole è quindi indispensabile l’opera degli insetti, ed in particolare dell’ape, per il trasferimento del palline da un fiore all’altro, e ciò è tanto più necessario poiché nella maggior parte delle cultivar di H. annuus esiste autoincompatibilità. A causa della scalarità nell’apertura dei fiori all’interno di ogni calatide la fioritura del girasole si protrae per parecchi giorni, e capita spesso di vedere molte api all’opera sulla stessa pianta. Tra girasoli ed api esiste quindi un reciproco vantaggio: le api ricavano da queste piante, soprattutto nei paesi con grandi estensioni di questa coltura, mieli uniflorali di colore giallo intenso a anche scuro e di aroma pronunciato; in Italia il girasole entra nella composizione di parecchi mieli prodotti principalmente nell’Italia centrale, ma quasi mai a livello di polline dominante; il polline di H. annuus è considerato iporappresentato.