In questa guida spieghiamo dove posizionare l’apiario.
La valutazione del luogo in cui collocare l’apiario è di basilare importanza in quanto ogni miele è il risultato dello stretto ed esclusivo legame tra le api ed il particolare ambiente in cui esse si trovano.
In primo luogo gli apiari devono essere situati il più lontano possibile da fonti di inquinamento di tipo industriale o agricolo per evitare che la raccolta di nettare, polline ed acqua possa divenire l’occasione di ingresso nell’alveare di sostanze inquinanti oppure che tali sorgenti possano mettere in pericolo la sopravvivenza delle api stesse, provocando effetti sub letali o letali con conseguenti spopolamenti o morie. La perdita di biodiversità, l’inquinamento ambientale in genere e l’impiego irrazionale di fitosanitari in agricoltura, costituiscono cause di mortalità delle api non dipendenti dall’apicoltore ma potenzialmente presenti nel territorio e quindi da conoscere e considerare per comprendere i limiti e le possibilità dell’attività apistica in un determinato ambiente.
Occorre poi valutare l’eventuale presenza di discariche ed inceneritori di rifiuti, assicurando che la distanza degli apiari da questi impianti sia opportuna. Oltre a tutto ciò bisogna valutare di volta in volta la giusta lontananza da altre fonti di produzione non agricola potenzialmente inquinanti.
Da non trascurare inoltre che le api, in determinate condizioni, possono anche raccogliere sostanze zuccherine e proteiche diverse dal nettare e dalla melata in stabilimenti o aziende che trasformano, detengono o scartano prodotti appetiti dalle api, come industrie dolciarie, mangimifici, zuccherifici, distillerie, cantine.
Infine, diversamente da altri tipi di allevamento in cui riveste poca importanza la qualità della gestione degli allevamenti limitrofi, in quanto gli animali sono confinati e non avvengono tra loro interazioni, in apicoltura “i vicini” hanno un’importanza considerevole. Infatti, le api, per loro natura non confinabili o controllabili, possono, soprattutto se provenienti da famiglie forti e in salute, saccheggiare famiglie più deboli di apiari vicini, portando a casa insieme al “bottino” eventuali malattie o residui di trattamenti illegali. Questa evenienza è tutt’altro che remota, soprattutto perché le famiglie pedate si trovano frequentemente in uno stato di debolezza a causa di malattie o di cattiva gestione.
Concludendo, l’apicoltore deve effettuare una scelta attenta ed oculata della postazione, tenendo conto di tutte queste eventualità e accertando preventivamente che l’ambiente soddisfi le condizioni necessarie ad ottenere una produzione esente da inquinanti di qualunque natura. Ciò ha un duplice scopo: da un lato prevenire fenomeni di spopolamenti e mortalità delle colonie, dall’altro tutelare la salubrità e la qualità dei prodotti dell’alveare, al fine di proteggere la salute umana.
Inoltre, in base alla legge 313/2004 gli apiari devono essere collocati a non meno di dieci metri da strade di pubblico transito e a non meno di cinque metri dai confini di proprietà pubbliche o private. Il rispetto delle distanze di cui al primo comma non è obbligatorio se tra l’apiario e i luoghi ivi indicati esistono dislivelli di almeno due metri o se sono interposti, senza soluzioni di continuità, muri, siepi o altri ripari idonei a non consentire il passaggio delle api. Tali ripari devono avere una altezza di almeno due metri. Sono comunque fatti salvi gli accordi tra le parti interessate. Nel caso di accertata presenza di impianti industriali saccariferi, gli apiari devono rispettare una distanza minima di un chilometro dai suddetti luoghi di produzione.
Orientamento Alveari
Una corretta disposizione degli alveari deve tener conto del tipo di postazione, in particolare per le postazioni di svernamento occorre valutare attentamente il microclima in modo da fornire le migliori condizioni possibili. In generale valgono le indicazioni di seguito elencate. Un giusto orientamento degli alveari implica che le porticine d’ingresso siano rivolte a sud o a sud-est, preferibilmente con l’entrata ben esposta al sole almeno al mattino. In questo modo le famiglie otterranno un vantaggio in quanto le bottinatrici usciranno già di prima mattina alla ricerca di risorse nettarifere. Inoltre la posizione ottimale deve essere riparata dai venti freddi del Nord.
Possibilmente non si devono mai collocare gli alveari in modo tale che le api siano costrette ad attraversare una strada ad alta percorrenza senza una barriera in grado di imporre loro di assumere una quota di volo elevata rispetto al livello stradale. Questo è indispensabile, non solo per prevenire pericolo per coloro che transitano in strada ma anche per evitare ingenti perdite di bottinatrici a causa degli urti contro i veicoli in corsa. Risulta essere opportuno collocare gli alveari in posizione sollevata da terra mediante appositi supporti. Questi possono essere realizzati in vari modi ma devono essere costruiti in modo tale per cui gli alveari presentino una leggera inclinazione in avanti, allo scopo di favorire l’uscita dell’eventuale acqua piovana o derivante dalla condensa provocata dall’eccesso di umidità. La zona antistante l’apiario deve avere una vegetazione bassa, senza erbe o cespugli voluminosi davanti all’ingresso delle colonie. La presenza di piante con altezza elevata, oltre ad ostacolare il volo delle api, contribuisce a creare un ambiente umido all’interno dell’alveare, con particolare disagio per la colonia che vi abita e predisposizione a determinate patologie.