In questa guida spieghiamo quali sono le caratteristiche del miele di Colza.
La colza appartiene al gruppo delle piante oleaginose. Spontanea in Europa ed Africa del Nord-Ovest, si ritiene sia stata addomesticata dopo che fu apprezzato il valore nutritivo del seme di questa malerba, spesso infestante dei campi di cereali.
I semi di alcune crucifere, tra cui la colza, contengono dal 45 al 60% di acido erucico e rappresentano la fonte energetica rinnovabile più economica.
Attualmente l’industria utilizza un derivato, l’erucamide, per la sintesi di film plastici. L’industria delle vernici e dei lubrificanti li utilizza per l’alta temperatura di infiammabilità, per la resistenza alla degradazione alle alte temperature e per il basso punto di solidificazione. Dall’acido erucico si ottiene per scissione l’acido brassilico che polimerizzato forma il Nylon – 13,13: rispetto al Nylon – 12,12 di origine petrolifera, il nuovo nylon è più stabile dimensionalmente ed è un ottimo isolante.
Infine da questo olio si ricava il biodiesel.
Parallelamente agli ampi utilizzi industriali l’alto contenuto in acido erucico rende l’olio di colza inadatto al consumo alimentare umano: perché è un acido grasso insaturo, che facilmente si ossida favorendo processi di irrancidimento.
Indice
La Pianta
La colza è una pianta erbacea annuale o biennale.
La radice è a fittone, relativamente ramificata con il colletto ingrossato e sporgente dal terreno. Il fusto è eretto, ramoso ed alto fino a 150 cm. Le foglie sono sessili (senza peduncolo) ed abbraccianti in parte il fusto. 1’infiorescenza è a grappolo con fioritura scalare. I fiori hanno corolla gialla, raramente bianca; in base alla tipica morfologia dei fiori di crucifere, possiedono quattro petali disposti a croce, sei stami, di cui quattro più lunghi, un pistillo con ovario supero ed un calice con quattro sepali. Il frutto allungato è una siliqua. I semi sono piccoli (l.000 pesano circa 4 grammi) e di colore scuro.
La fioritura avviene tra aprile e giugno, oppure in autunno in relazione all’epoca di semina; esistono cultivar a semina invernale ed altre a semina primaverile. I nettari della colza sono quattro e posti alla base degli stami; solo i due posti presso gli stami più corti sono attivamente funzionali. I semi hanno un elevato contenuto in olio (32-35%).
Il Miele
Sulla colza le api raccolgono notevoli quantità sia di nettare che di polline; quest’ultimo ha un vivace colore giallo. La colza si autofeconda efficacemente; la fecondazione incrociata, favorita dagli insetti impollinatori, dovrebbe apportare modesti benefici alla produzione di
semi. Nonostante ciò l’intervento dell’ape è utile in quanto riduce il periodo di fioritura, migliora l’allegagione e induce la pianta a produrre meno fiori; perciò la maturazione dei semi è più concentrata nel tempo, più omogenea e
riduce le perdite al momento della raccolta. In Francia è comune trovare mieli che contengono più del 95% di questo polline. È un miele che viene spesso prodotto con un contenuto d’acqua elevato: la tendenza a fermentare è quindi elevata. In Italia la produzione allo stato uniflorale del miele di colza non è così comune: la coltivazione non è altrettanto diffusa e la fioritura precoce fa sì che il raccolto sia più spesso sfruttato per lo sviluppo delle famiglie che per la produzione di miele. Molto comuni invece sono i mieli primaverili in cui la presenza di colza o di altre crucifere selvatiche (Diplotaxis, Sinapis) è riconoscibile all’olfatto.
Il miele di colza è caratterizzato da due particolarità: diversamente dalla maggior parte degli altri mieli contiene generalmente più glucosio che fruttosio ed ha un odore che richiama fortemente quello della pianta di origine. Dalla prima
caratteristica deriva una tendenza alla rapida cristallizzazione (a volte anche nei favi, prima dell’estrazione), nei 7-15 giorni successivi alla produzione, che si sviluppa praticamente sempre con cristalli molto fini, spesso impalpabili.
La seconda costituisce il grosso difetto di questo miele: un odore di cavolo, nelle sue diverse connotazioni (crauti, composti solforati) non è l’ideale per un miele. Per fortuna all’assaggio l’aroma è di solito percepito molto più leggero di quanto l’odore può farr supporre e l’attenzione è subito catturata dall’estrema gradevolezza della struttura fisica; inoltre, nei mieli a cristallizzazione così fine, il rapido scioglimento dei piccoli cristalli di glucosio conferisce al miele un effetto rinfrescante, come nelle caramelle fondenti, che li rende particolarmente piacevoli.
Visto che raramente il consumatore annusa un miele prima di consumarlo, l’odore di cavolo passa spesso inosservato.
L’uso che ne viene fatto più spesso è come prodotto “da taglio” per innescare la cristallizzazione del resto della massa (semenza).
Il suo apporto di glucosio stabilizza, dal punto di vista della cristallizzazione, i mieli che avrebbero tendenza a dividersi; inoltre le tecniche per ottenere miele cremoso sono molto facilitate nelle miscele che contengono forti percentuali di questo miele.
Caratteristiche organolettiche
STATO FISICO: cristallizzazione molto rapida e generalmente fine.
COLORE: molto chiaro, beige nel cristallizzato.
ODORE: di cavolo più o meno pronunciato.
SAPORE: debole, non molto dolce.
AROMA: intenso, vegetale.
Mieli di Colza più Venduti
Nella seguente tabella è possibile trovare una lista dei mieli di colza più venduti online con il relativo prezzo. Cliccando sui vari prodotti viene mostrata in una pagina in cui è possibile leggere le opinioni e le recensioni degli acquirenti.