In questa guida spieghiamo come fare degli sciami artificiali.
Il materiale prelevato per la produzione degli sciami la regina che sarà inserita negli stessi e le api che ne formeranno la popolazione, è necessario provengano da famiglie sane, con scarsa propensione alla sciamatura (soprattutto la regina), con una buona tendenza alla pulizia dell’alveare, di pura razza ligustica e molto produttive; se vengono rispettate tutte queste condizioni è molto probabile che la famiglia che deriverà dallo sciame artificiale sommi in se le caratteristiche ottimali del ceppo di regine da cui si è partiti per la produzione.
I metodi usati per la produzione di sciami artificiali sono principalmente due, quelli per divisione semplice, dove da ogni alveare vengono ricavati due o più nuclei, e quelli per divisione e riunione, dove per ottenere i nuclei necessitano almeno due o tre alveari. Molto importante per la scelta del metodo di divisione è la possibilità di procurarsi o produrre regine feconde da inserire nelle famiglie, se non se ne dispone si utilizzano metodi che prevedono l’inserimento (innesto) delle celle reali o addirittura nel peggiore dei casi di telai con covata giovane dalla quale le operaie del nucleo provvederanno da sole ad allevarsi la regina. In quest’ultimo caso però la riuscita dell’operazione è più aleatoria e la regina prodotta potrebbe essere qualitativamente non perfetta. Molto importante per la scelta del metodo è anche il fatto di sapere prima dell’inizio della produzione se si ha la possibilità di spostare le arnie con il nucleo appena formato in una postazione che sia distante almeno quattro o cinque chilometri in linea d’aria dall’apiario di partenza.
In questa prima parte parleremo dei metodi per produrre nuclei senza la possibilità di spostarli in nuove postazioni.
Indice
Divisione semplice senza spostamento
Con questa metodica è possibile ottenere un numero di nuclei doppio o triplo rispetto a quello degli alveari di partenza incidendo sulla produzione di miele per circa il 50-60% del totale; naturalmente i nuclei prodotti con queste modalità necessiteranno di un maggiore lasso di tempo e di maggiori cure prima di entrare in produzione.
Il primo metodo che descriveremo è quello della divisione semplice con la ricerca della regina e sua sostituzione; si parte da un’alveare razionale ben sviluppato con dieci telaini la cui famiglia abbia tutte le caratteristiche di robustezza e di salute previste, si ricerca la regina e la si elimina, i dieci telai vengono divisi in modo che i due o tre alveari figli siano egualmente dotati di provvista e di covata. A questo punto si possono inserire le gabbiette con le regine, una per ogni alveare, e sistemare le due o tre arnie figlie disponendole con le aperture di volo in corrispondenza dell’ingresso dell’arnia che è stata divisa in modo che si dividano le bottinatrici equilibrando la popolazione di ogni famiglia.
Se non si vuole sostituire la regina o più semplicemente non si dispone di regine giovani e fecondate si può agire suddividendo i telai allo stesso modo lasciando la regina in una delle tre arnie e lasciando che le altre due tramite la costruzione di celle reali ne formino delle altre. Naturalmente le nuove famiglie vanno disposte a semicerchio attorno al punto in cui stava la vecchia arnia per dividersi le bottinatrici. Un inconveniente che facilmente può verificarsi in questo caso è quello che la maggior parte delle bottinatrici di rientro dal campo, dopo un breve periodo di disorientamento, si dirigano in maggioranza nel nucleo in cui è presente la regina. Una variabile che evita un troppo repentino spopolamento delle famiglie è quella di spostare l’alveare con la regina nella postazione prima occupata da un’altra famiglia che non è stata divisa in modo da assorbirne tutte le bottinatrici, disponendo le arnie “figlie” al posto di quella di partenza. In totale per compiere questo tipo di divisione sono necessarie da una a due casse ben popolate dalle api, è perciò un metodo che può essere tranquillamente seguito da chi ha poche famiglie.
Un altro metodo per la formazione degli sciami artificiali è quello detto per divisione e spoliazione per il quale si utilizzano due famiglie poste affiancate nell’apiario. In pratica si inizia orfanizzando una delle due famiglie e permettendo alle api di costruire diverse celle reali, quando queste ultime saranno opercolate si suddivide dopo aver trovato ed asportato la regina, un’altra famiglia sana e disposta su dieci telaini in cinque nuclei con due telaini costruiti e coperti di api per ciascuno, a questi nuclei vengono aggiunti altri due telaini della prima arnia dotati di almeno due celle reali e coperti di api. Il nucleo, completato con un foglio cereo, viene disposto con gli altri a semicerchio nella zona occupata dagli alveari di partenza. Sarebbe opportuno se le arniette per i nuclei sono tutte uguali fare dei segni differenti sulle facciate, in modo che le regine di ritorno dal volo di fecondazione rientrino con una certa sicurezza nell’arnietta di partenza; ovviamente la famiglia così formata va seguita con notevole attenzione fino alla prova della avvenuta fecondazione della regina stessa. Una volta che la regina ha iniziato la deposizione lo sviluppo sarà molto rapido e la famiglia potrebbe entrare in produzione anche dopo solo un mese dalla schiusa delle prime uova deposte.
Divisione composta senza spostamento
Con queste metodiche si ottiene un numero di nuclei più basso, pero le famiglie ottenute sono più forti e, se prodotte all’inizio della primavera, possono fornire una buona produzione anche nel primo anno di vita. La prima cosa che si deve fare in questo tipo di operazione, dopo che ci si è accertati delle condizioni sanitarie delle famiglie, è quella di crearsi o acquistare un buon nucleo di regine giovani e feconde, che costituiranno la base centrale per le nuove famiglie.
Il primo metodo descritto prevede l’utilizzo di quattro famiglie per l’ottenimento di due nuclei molto robusti, con quattro telai costruiti e coperti di api ciascuno e con regina feconda e la salvaguardia della produzione delle famiglie di partenza. Si parte con il prelevamento, da due arnie, di tre telai da nido con provvista e covata, ricoperti di api, esaminandoli bene per non portare via anche la regina.
Questi telai vanno inseriti in un’arnia nuova dove siano già presenti uno o due fogli cerei o favi da nido costruiti ed il diaframma. L’arnia neo formata va posizionata al posto di una delle due arnie che non vengono divise; quest’ultima perderà tutte le sue bottinatrici a vantaggio del nucleo ma le rimpiazzerà totalmente in meno di una settimana. Al nucleo appena formato, costituito da tre telai da nido completi con covata più due fogli cerei o telai già costruiti ed arricchito con le bottinatrici dell’altra famiglia, viene aggiunta la gabbietta con la regina feconda; se tutto procede bene la famiglia nuova in breve tempo completa il nido e viene dotata di escludiregina e melario.
Come detto in precedenza se non si riescono a procurare regine feconde è possibile inserire delle celle reali mature, questa metodica pero rende più lento lo sviluppo della famiglia.
Se si vogliono creare un gran numero di sciami artificiali partendo da un uguale numero di famiglie su dieci telaini si può usare un’altro metodo, si orfanizzano alcune arnie per fare produrre celle reali, una volta pronte si suddividono le arnie in due parti, ognuna con cinque telaini, e nell’arnia orfana viene messo un telaio con due o più celle reali mature, anche in questo caso le arnie “figlie” vanno disposte in modo da suddividersi le bottinatrici.
Divisione composta con spostamento
Molto meglio si può lavorare potendo spostare l’arnia contenente il nucleo in una nuova postazione lontana più di quattro – cinque chilometri in linea d’aria da quella di partenza; in questo caso infatti non sarà necessario sistemare la cassa nella vecchia postazione di un’arnia che fornirà al nucleo le bottinatrici, ma sarà sufficiente lavorare nel seguente modo.
Una volta individuate le arnie dalle quali dobbiamo prelevare il materiale per la produzione di nuclei possiamo procedere prelevando i telaini ed inserendoli in un’arnia piglia sciame che abbia la porticina chiusa e che, fino al termine dell’operazione, rimanga priva del coperchio. Con questo accorgimento si evita che aprendo e chiudendo in continuazione il coprifavo le bottinatrici presenti sui telaini prelevati prendano il volo abbandonando la cassa e rientrando nell’arnia di partenza. Osservando le api di questi telai si può notare che durante le operazioni di preparazione del nucleo rimangono bloccate sulla superficie del telaio senza sollevarsi in volo e senza combattere pur provenendo da famiglie diverse. Il tempo necessario per lo spostamento da una zona all’altra fa poi si che gli odori all’interno della cassa si miscelino e che, una volta riaperta la portina d’ingresso, le operaie abbiano tutte lo stesso odore e non si combattano tra loro.
I telaini interamente costruiti, coperti di api e completi di covata e di provvista di miele saranno sistemati nel numero minimo di tre all’interno della cassa (i telai utilizzati potranno venire anche da tre diverse famiglie), di questi almeno due dovranno essere di covata in buona parte opercolata o nascente, l’altro ricco di provvista di miele e soprattutto di polline. Il nucleo sarà poi completato da telai costruiti o da fogli cerei.
Noteremo che durante le operazioni pochissime api si staccheranno dai telai posti nel nucleo sollevandosi in volo, la maggior parte rimarrà a presidio del favo. Le api anche se provenienti da famiglie diverse all’interno del nucleo non combattono fra loro, ed il fatto di avere la porticina chiusa non permette al grosso delle bottinatrici presenti sui telai di abbandonare la cassa.
A questo punto la preparazione del nucleo in se è finita, ora bisogna aggiungere la regina, sia sotto forma di regina feconda ingabbiata (metodo ideale) e preferibilmente priva di api accompagnatrici, che di cella reale con regina più o meno prossima allo sfarfallamento; come detto precedentemente si può inserire nel nucleo un telaio da nido con della covata giovane (meno di tre giorni di età) e fare in modo che da questa le api costruiscano le celle reali necessarie, questo però comporta un ritardo nello sviluppo del nucleo di circa venti giorni.
Una volta inserita la regina la cassa viene chiusa con il coprifavo e la si sposta nella postazione definitiva, dove la regina sarà fecondata ed il nucleo completerà lo sviluppo prima di essere commercializzato o avviato allo sviluppo per la messa in produzione. Alcuni apicoltori preferiscono non inserire la regina al momento della formazione del nucleo, ma qualche giorno più avanti per evitare che questa possa subire dei traumi durante le operazioni di trasporto, in questo caso prima dell’inserimento è opportuno eliminare tutte le celle reali costruite nel frattempo dalle api del nucleo, in modo che la nuova regina o la cella abbiano maggiore probabilità di accettazione da parte delle operaie che compongono la famiglia.
Il nucleo per non perdere le bottinatrici a vantaggio dell’arnia di partenza deve essere mantenuto nella nuova posizione per almeno venti o venticinque giorni, dopo di che può essere riportato nella postazione di partenza.