In questa guida spieghiamo come aprire un’arnia razionale.
Per prima cosa è necessario preparare l’affumicatore riempiendolo di materiale combustibile, possibilmente di origine vegetale quale foglie o corteccia, ed innescandolo, quindi ci si veste infilando la maschera seguita dalla tuta ed infine dai guanti; per evitare che api cadute per terra si possano infilare tra le scarpe ed i pantaloni risalendo lungo la gamba è opportuno inoltre coprire l’orlo dei pantaloni con l’elastico delle calze, a meno che non si disponga di una tuta già munita di elastici nell’orlo del pantalone.
Ci si può quindi avvicinare all’arnia alle spalle e non in posizione frontale, per non disturbare le api che entrano ed escono dal predellino, provvedendo poi a buttare alcune buffate di fumo dalla porticina. Quindi si toglie il coperchio dell’arnia e, inserendo la leva tra il coprifavo e la parete della cassa si agisce sollevando il coprifavo e inserendo dalla fessura creata alcune buffate di fumo.
Il fumo non ha la funzione di stordire le api, come erroneamente si crede, ma quello di spingerle ad ingozzarsi di miele temendo di dovere abbandonare l’arnia a causa di un incendio in modo da rendergli non agevole il volo e difficoltoso l’utilizzo del pungiglione.
Una volta scoperchiata l’arnia e poggiato il coprifavo lateralmente si butta ancora qualche buffata di fumo, molto importante in questa fase è imporsi di rimanere calmi anche se alcune api si staccano dall’alveare ronzandoci intorno, bisogna assolutamente evitare di mulinare le mani e di scacciarle, dopo un poco di tempo le api si convincono di non avere nulla da temere e si allontanano; nel caso di una puntura, con il dorso dell’unghia si può allontanare il pungiglione badando bene a non stringerlo con le dita per evitare di fare uscire più veleno
Nel caso l’arnia sia dotata di melario questo si poggia sul coperchio rovesciato dopo averlo ispezionato e tappato con il coprifavo, si elimina poi l’escludiregina continuando l’ispezione al nido; quindi si distaccano facendo forza con la leva, le orecchiette del telaio più esterno dal lato meno ricco di api e con il pollice e l’indice di entrambe le mani si solleva con delicatezza, per non danneggiarlo e non uccidere le api, fino ad estrarlo completamente dall’arnia..
Lo si porta quindi all’altezza del viso e lo si esamina da entrambe le parti tenendolo verticale per evitarne la rottura. Nel caso l’arnia sia completa si può porre il telaio estratto nell’arnia di servizio, che è sempre meglio portare con se ogni qualvolta si va in apiario, se non se ne dispone il telaio si può poggiare lateralmente all’arnia stessa in posizione verticale badando a non schiacciare le api per evitare che emettano il loro ferormone d’allarme innervosendo le altre operaie e rendendoci così faticosa la visita. Si estrae ora il secondo telaino e lo si esamina allo stesso modo del precedente riponendolo poi nell’arnia al posto del primo, in questo modo si ha sempre uno spazio in cui lavorare; alla fine dell’ispezione nello spazio che resta libero dal lato opposto si sistema il primo telaino estratto.
Risulta essere buona norma nella pratica contrassegnare i due telaini posti alle estremità dell’arnia in modo siano facilmente riconoscibili e si possa iniziare la visita della famiglia ogni volta dalla parte opposta alla precedente in modo da non squilibrare la famiglia. Nel caso che l’arnia da esaminare sia incompleta si sposta il diaframma, si esaminano i telaini uno per uno e quindi si riaccostano alla parete in modo che ognuno torni al suo posto risistemando infine il diaframma.
Durante la visita all’alveare si continuerà ad usare moderatamente il fumo sia per tenere tranquille le api sia quando richiuderemo l’arnia per evitare che alcune api vengano 2 schiacciate, le sbuffate di fumo vanno preferibilmente indirizzate verso le due estremità dei telaini (parte anteriore e parte posteriore della cassa) poiché sono quelle sulle quali poggiamo le dita; prima di chiudere l’arnia sarà comunque opportuno liberare il coprifavo dalle api spazzolandole o scuotendole.
Durante le varie fasi della visita dell’alveare e della smielatura può capitare di dovere liberare dalle api alcune parti dell’arnia, quando possibile questa operazione deve essere svolta tenendo il favo o la porzione dell’arnia sopra l’alveare aperto in modo che tutte le api cadano all’interno, questo per non rischiare di perdere la regina che, non vista, potrebbe trovarsi tra le api.
Si passi quindi una spazzola da apicoltore precedentemente bagnata sulla superficie coperta dalle api facendo in modo che le api stesse cadano dentro l’alveare; prima di spazzolare si cerchi di fare cadere nell’arnia il maggiore numero possibile di insetti imprimendo una forte scossa dal basso verso l’alto. La spazzola da apicoltore può essere proficuamente sostituita da un rametto di rosmarino o da alcune piume d’uccello.